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lunedì 4 dicembre 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

VALERIO

COPPONI

 

 

   


  

 

 

 Valerio Copponi, di Roma, è un giocatore di calcio e così si presenta:

 

 

“Ho 28 anni e ho iniziato a giocare a calcio all’età di 5 anni con il Guidonia calcio la squadra della mia città dove ho fatto tutta la scuola calcio, in da subito è stato un amore a prima vista, dopo qualche anno sono passato alla Cisco Roma (terza squadra professionistica di Roma) ed è proprio lì che ho iniziato a giocare a 11 trascorrendo i 3 anni più importanti della mia gioventù. 

 

Chiusa questa parentesi ho iniziato a girare l’Italia andando a giocare nel Cosenza calcio (squadra professionistica calabrese) dove ho trascorso degli anni bellissimi lasciando un pezzo di cuore in quella fantastica città! 

 

 

Dopo il fallimento del Cosenza tornai a Roma, a Marino dove all’età di 15 anni grazie al mister Stefano De Angelis entrai nel mondo dei grandi, così esordì in serie D. Proprio con lui tornai in Calabria questa volta in eccellenza, con il Rende calcio vincemmo il campionato! 

 

 

Finita questa parentesi calabrese tornai di nuovo a Roma in eccellenza laziale con la Lupa Castelli Romani dove vincemmo il campionato battendo ogni tipo di record un’annata che non potrò mai dimenticare per il fantastico campionato e soprattutto per aver fatto il salto nei professionisti all’Arezzo calcio (squadra di serie C Toscana). Purtroppo questa esperienza durò poco e dopo qualche mese andai a Sora in serie D dove feci il primo goal in quel fantastico stadio nuovo di zecca. 

 

Non feci tempo ad esultare che tornai alla Lupa Castelli Romani (come si dice? Certi amori fanno dei giri immensi e poi tornano) questa volta vinsi il campionato di serie D! 

 

 

Con il cambio società andai via, questa volta destinazione Monterosi dove vinsi di nuovo il campionato di eccellenza (attualmente è la terza squadra professionistica di Roma).

 

Finita questa avventura salii di categoria e andai in serie D abruzzese con il Chieti calcio. Dopo il Chieti e dopo l’Abruzzo non poteva mancarmi la Toscana e andai a Piombino in eccellenza.

 

Dopo aver girato e rigirato torno definitivamente a Roma scendendo anche di categoria (fortunatamente solo per un anno) perché poco dopo raggiungemmo una fantastica e storica promozione in eccellenza! 

 

Che altro devo dire?  Mi sento un ragazzo sicuramente fortunato aver vinto ogni campionato dilettantistico e aver fatto gol in ogni campionato da me disputato mi rende veramente felice!”

 

 



La prima domanda che le voglio fare è questa come sta andando questa stagione al Vicovaro (eccellenza girone B)? 

 

A livello personale molto bene, non mi sarei mai aspettato un inizio di campionato così, sia a livello personale che di squadra! Raggiungendo anche le prime posizioni poi però in queste ultime 5 partite con l’avvicinarsi del mercato di dicembre (tra chi viene e chi va) ci siamo persi per strada! 

 


So che lei è molto legato a questo club, le posso chiedere per quale motivo?

 

Vicovaro per me è come una seconda casa, per quello che abbiamo vissuto per la storia che abbiamo scritto per questo club (il passaggio dalla promozione all’eccellenza alla salvezza dello scorso anno) per i tifosi che hanno sempre creduto in noi, per Alessandro Maiorani (venuto a mancare qualche anno fa) punto di riferimento per questa società e tifoso numero 1! 

 

 

E che cosa vuol promettere a tutti coloro che seguono questa squadra?

 

Non so per quanto tempo ancora indosserò questa maglia perché come sappiamo nel calcio gli amori prima o poi finiscono, ma prometto di onorarla e rispettarla sempre fino all’ultimo secondo (come ho sempre fatto). 

 


Veniamo alla domanda che rivolgo a tutti, a proposito della sua scelta di diventare calciatore, i suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi hanno sempre assecondato anche nella scelta di cambiare regione fin da piccolino, vivendo così da solo è lontano dai miei amici e parenti, ma la passione e l’amore per questo sport va sopra ogni altra cosa! 

 


Un’ esperienza importante è stata al Cosenza calcio,  lei era giovanissimo, com’è stato accolto sia dal club e sia dalla gente del luogo?

 

Avevo 15 anni quando sono approdato al Cosenza calcio ero piccolo con tanta voglia di crescere, probabilmente è stata l’esperienza più significativa del mio percorso giovanile, non potrò mai dimenticare questa città per l’amore che mi hanno trasmesso i miei compagni di squadra non facendomi sentire mai da solo! 

 


Ci dica la verità, non le mancavano gli affetti, i genitori, gli amici?

 

Sì, molto stare solo all’età di 15 anni non è mai facile, ero un piccolo uomo che si affacciava per la prima volta nel mondo dei grandi e disposto a rinunciare a qualsiasi cosa per inseguire questa passione/ lavoro! 

 


Lei ha giocato in diverse squadre, di diverse regioni (Toscana, Umbria, Abruzzo), si è trovato bene in tutte quante, oppure con qualche club ha avuto qualche problema?

 

Sì, principalmente diciamo che ho avuto la fortuna di trovarmi bene in ogni regione in cui ho giocato, certo come ogni atleta ci sono momenti positivi e momenti negativi, ma ho avuto il privilegio di incontrare, oltre ad ottime persone, ottimi calciatori! 

 


Lei ha avuto e sta avendo una bella carriera, ha vinto tanto. Com’è riuscito a raggiungere determinati obiettivi?

 

Ho avuto l’opportunità di vincere e segnare ad  ogni campionato da me disputato dalla promozione alla serie D, sicuramente con tanta serietà e costanza oltre che un pizzico di fortuna! Solo dietro al lavoro potrai tirare fuori il miglio di te stesso!




 






Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il goal più bello? Diciamo che non sono mai stato un grande goleador, ma quei pochi goal che ho fatto sono tutti belli! Non ho una preferenza dalla serie D alla promozione! 

 


Grandi discussioni con il mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Ho quasi sempre avuto la fortuna di giocare, ma le volte che sono stato in panchina ho accettato con professionalità le decisioni del mister anche per il rispetto del gruppo, poi è normale come nella vita con certi vai d’accordo con altri no! 

 


Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Avendo un carattere allegro sono sempre andato d’accordo con i miei compagni, ho sempre ascoltato specialmente quando davanti avevo giocatori più grandi e soprattutto che hanno disputato campionati importanti, è normale che ad oggi avendo 28 anni e essendo uno dei più grandi spero di poter trasmettere ai più giovani solo cose positive! 

 


Aver giocato a calcio per tanti anni le ha tolto qualcosa, oppure si ritiene soddisfatto?

 

Sicuramente il calcio fatto in maniera professionale come lo faccio tutt’ora leva del tempo agli amici a te stesso alla famiglia e alla mia compagna, però oltre ad essere una passione è un lavoro quindi o lo si fa con la testa o è meglio smettere! 



Ho conosciuto e intervista Roberto Masiello, è il preparatore atletico della squadra se non so sbaglio, una persona squisita, un vero professionista, lei che cosa mi sa dire a riguardo?

 

Roberto è un grande professionista ed una grande persona, è un valore aggiunto alla squadra sia a livello umano che calcistico, merita certamente altri palcoscenici! 

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Questa intervista vorrei dedicarla alla mia compagna Sabrina che mi sopporta e supporta sempre, standomi sempre vicino e aiutandomi in tutto! E alla mia famiglia che mi ha sempre supportato cercando di realizzare il mio sogno fin da bambino!

 

 

Grazie 

 

 

 04   12    2023

 

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