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Visualizzazione post con etichetta Umberto Viviani team manager. Mostra tutti i post
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domenica 19 marzo 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

UMBERTO

VIVIANI

 

 

     


 

 



Umberto Viviani è nato il sei settembre del 1996, lavora come educatore di ragazzi autistici, il suo hobby è sempre stato il calcio, è la sua passione più grande, va spesso a vedere le partite. 

 

Nell’anno calcistico 2021 – 2022 è  entrato a far parte del mondo del calcio grazie a Raffaele Bassolino, una persona che per Umberto  è diventato come un padre, da un messaggio che gli aveva inviato per sapere come funziona il ruolo del team manager, un ruolo che gli è sempre  piaciuto, gli  ha risposto e così gli ha aperto le porte del calcio,  a febbraio del 2022 è iniziato questo percorso,  ha conosciuto diverse persone, come funzionava l’assetto calcistico e come funzionasse la figura del team manager e quindi da li a qualche mese stavo sempre nel campo da calcio di Afragola assieme a Bassolino per vedere  e imparare. Ha inizio campionato è diventato il suo vice team manager dell’Afragolese.

 

Ha conosciuto diverse persone di grandissimo livello, come Fabio Longo, Michele Murolo il prof. Nicola Agosti, il prof Tommaso Bianco, il mister Fabiano e da novembre 2022 è il team manager del Sant’Antonio Abate Calcio, che è una squadra che milita in eccellenza campana. Si tratta di una figura importante, visto che questa squadra è in una serie inferiore alcune cose sono diverse, sono meno impegnative.

 

A Gennaio 2023 si è laureato in Scienze Motorie, gli piacerebbe che in un futuro prossimo la figura di Team Manager diventasse un vero e proprio lavoro, aspira a continuare su questa strada, anche se è consapevole che non è certamente facile. A proposito della squadra stanno raggiungendo l’obiettivo che è quello della salvezza.

 

 

È una persona che non scende a compromessi con nessuno, naturalmente non accetterebbe che qualcuno lo scavalcasse nel suo ruolo.  Umberto Viviani desidera ringraziare” Raffaele Bassolino, la mia compagnia Michela per essermi accanto in questo percorso, infine ringrazio la mia famiglia che mi è sempre stata vicino”

 

 

 

 

Per prima cosa mi voglio complimentare con lei, è molto giovane, svolge un lavoro importante con i bambini autistici, si è laureato in Scienze Motorie e ha iniziato da poco ad essere Team Manager, come riesce a conciliare il tutto, lavoro, lo studio, l’essere un team manager, non avrà mai un momento libero, è così?

 

I momenti liberi sono pochi e cerco di stare con le persone a me care, spero che sacrifici saranno un domani ripagati.

 

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Grazie a mio padre sono sempre stato sui campi da calcio, a vedere partite allenamenti, sono sempre stato sul campo, in conclusione è una passione che mi ha trasmesso mio padre.

 

 

All’inizio pensavo che lei avesse militato in diverse squadre, invece non è così, quando si è reso conto che voleva fare il team manager?

 

Mi sono reso conto di tre o quattro anni fa, e ho capito che era la figura che faceva al mio caso, avevo l’obiettivo di entrare come protagonista nel mondo del calcio

 

 

Com’è riuscito a contattare il signor Raffaele Bassolino?

 

L’ho contattato tramite Facebook, chiedendogli di chiedere se lo potevo incontrare da vicino, lui è stato team manager nelle serie C e D

 

 

Per chi non lo conosce, che ruolo svolge il signor Roberto Bassolino?

 

Per chi non lo conosce ricopre come me il ruolo di team manager nell’Afragolese calcio.

 

 

Lei ci ha riferito che il signor Bassolino è come un secondo padre, si tratta di un rapporto molto forte, immagino che ci sia stata una grande stima e un grande rispetto, è giusto?

 

È vero a livello calcistico è come un secondo padre, è grazie a lui se adesso sono diventato un team manager, è grazie a lui se ho diverse conoscenze all’interno del calcio, gli devo molto, non era facile fidarsi di una persona che non conosceva come me, ancora mi tratta come un figlio maschio, ovviamente non posso che nutrire una grande stima.

 

 

Che tipo di esperienza è stata all’Afragolese calcio, tra l’altro lei era il vice di Bassolino?

 

È stata una bellissima esperienza, ho conosciuto giocatori del calibro di Claudio De Rosa, Fabio Longo, Marzio Ciliento, di Vincenzo Caso Naturale, quest’anno ho conosciuto Michele Murolo uno che ha fatto il campionato professionisti in serie B, serie C. L’anno scorso e sino ad ora è stata un’esperienza bellissima che ricorderò per tutta la mia vita.

 

 

Lei adesso è team manager al Sant’Antonio Abate, come si trova in questa realtà e quali obiettivi avete per fine campionato?


La squadra milita in eccellenza campana, e ci siamo posti la salvezza, la squadra sta avendo degli alti e bassi, però, nel complesso è tutto nella normalità, qualsiasi squadra durante l’anno calcistico vive dei momenti no e dei momenti sì.

 

 







Chi non è del settore poco conosce del lavoro che fa il team manager, in breve che ruolo svolge?

 

Il team manager è il collante tra la società e la squadra, organizza gli allenamenti, le partite, le trasferte, l’organizzazione per quanto riguarda il campo, ribadisco che è la persona che cura ogni aspetto della società calcistica. 

 

 

Qual è la principale qualità che deve un team manager?

 

 Dev’essere abile nell’organizzazione, è la dote principale nel saper

organizzare. 

 

 

 Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo? 

 

Il calcio mi sta dando tanto, mi sto arricchendo dal punto di vista culturale e professionale, un po’ di libertà mi viene tolta, perché forse trascuro alcuni aspetti della mia vita, però sono sacrifici che vanno fatti per un futuro.

 

 

 

Mi è piaciuto molto quando lei ha voluto ringraziare il signor Raffaele Bassolino, la sua compagna Michela e la sua famiglia, non tutti lo fanno, mi sembra giusto farle questa domanda, perché questo ringraziamento alla sua compagna Michela. - magari ce lo immaginiamo - ?

 

Lei mi ha sempre sostenuto dal primo giorno che ho messo piede in campo di calcio, è stata lei che mi ha dato la spinta giusta per intraprendere quest’avventura, visto che sono sempre impegnato, lei non mi ha mai ostacolato, è sempre al mio fianco a sostenermi anche dal vivo.

 

 

Un sogno per il futuro?

 

Quello di arrivare il più in alto possibile, cercare di dare soddisfazioni a me stesso e alle persone mi sono vicine. Soprattutto dare soddisfazioni alle persone che hanno sempre creduto in me, dovrò dare il massimo per arrivare alla vetta.

 

 

 

 

 

19 03   2023

 

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