SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
TOMMASO GRILLO
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Tommaso Grillo, è nato a Napoli il 25 gennaio 1990
All'età di 13 anni per coronare il sogno di diventare calciatore si è trasferito a Pescara dove ho giocato 2 anni facendo la categoria giovanissimi e vincendo un campionato. Dopo i 2 anni è tornato a Napoli per giocare con l’Avellino, settore professionistico Berretti Nazionale Primavera - suoi compagni di squadra erano ragazzi di almeno 3 anni più grandi - facendo così tanta esperienza a livello agonistico.
All'età di 18 anni ha cominciato a giocare in categorie per lo specifico in serie D e ha iniziato con la Viribus Unitis una società di somma vesuviana dove si è trovato molto bene.
Successivamente è stato a San Giorgio una società di eccellenza campana, ha fatto “un anno bello” si sono salvati all'ultima giornata. Successivamente quell'anno è andato a Bolzano dove ha fatto un salto di categoria firmando un contratto professionistico; anche se poi è andato in prestito con una società loro affiliata vincendo una coppa Italia regionale e arrivando fino a giocare la semifinale nazionale contro il “Tutto Cuoio” una società toscana Attualmente gioca con l’Aceranna in seconda categoria per non stare fermo.
Signor Tommaso Grillo, la prima domanda è un classico: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione
Ho scoperto la passione per il calcio appena è stato possibile cominciare a giocare e me ne sono innamorato.
Il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente? Ha avuto dei momenti di crisi vista la situazione?
Per colpa del Covid sono stato fermo con gli allenamenti e ho avuto dei momenti dove pensavo di non riuscire più a giocare.
Un articolo dove si menziona Tommaso Grillo
Lei ha giocato in diverse squadre, le possiamo chiedere in quale si è trovato meglio e perché?
Ho giocato in parecchie squadre, ma quella che mi è rimasta nel cuore e la Renato Curi Angolana che si trova a Pescara, lì mi hanno cresciuto visto che ero distante dalla famiglia.
Possiamo dire che ha iniziato molto giovane, se non avesse intrapreso quest’attività che cosa le sarebbe piaciuto fare, anche se vista la sua giovane età, può svolgere qualsiasi professione?
Se non avessi intrapreso questa strada mi sarebbe piaciuto fare il ragioniere visto che sono diplomato.
Dai ragazzi il calcio viene visto come un’opportunità per vivere una vita negli agi, nel lusso, oppure frequentare un certo tipo “di mondo”. Per lei invece cosa rappresenta?
Purtroppo oggi il calcio viene visto come una fonte di guadagno e stare nel lusso. Per me il calcio rappresenta il mio modo di essere nella vita che è quello di rispettare sempre il prossimo.
Le’ giovanissimo si ritrova a Bolzano, che esperienza è stata?
Bolzano è stata una bellissima esperienza sono arrivato lì all' età di 20 anni, mi sono trovato benissimo e quell’ anno abbiamo vinto la Coppa Italia regionale.
Che ha rapporto ha avuto con la tifoseria e che rapporto ha oggi?
Con la tifoseria ho avuto un buon rapporto, oggi mi sento ancora con i ragazzi che hanno giocato con me a Bolzano.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Un difetto che mi porto da sempre e che in fase difensiva non sono bravo, per quel che riguarda un mio pregio questo lo lascio dire agli altri.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
La famiglia è importantissima visto che mi è sempre stata vicina, non è stato facile allontanarsi visto che ero molto piccolo. Gli amici fanno parte della mia famiglia e mi sostengono qualunque cosa faccia
Che cosa rappresenta Napoli per lei?
Napoli è la mia città dove sono nato, e sono fiero di essere napoletano
Non ci sentiamo da diverso tempo com’è cambiata la sua vita in questi due ultimi anni?
Vero, sono 2 anni che non ci sentiamo, la mia vita è cambiata che dal calcio a 11 sono passato a giocare quello a 5 sport diverso ma sempre pieno d'emozioni.
Un sogno per il futuro?
In futuro avere un figlio che possa amare il calcio come lo amo io
11 03 2022
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