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domenica 13 agosto 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 


PASQUALE

MESSINA

 

 

 





 


Pasquale Messina è nato a Napoli e ha 23 anni è un giocatore di calcio ruolo: esterno d’attacco. 


Si è   diplomato all’ Istituto Alberghiero. Fin dall’età di 5 anni gioca a calcio, ha iniziato a frequentare la scuola calcio dilettantistica Cavour, che è la squadra del suo quartiere. 


All’età di 10 anni è andato a giocare nelle giovanili del Napoli fino alla categoria: Primavera. 



In seguito ha militato nel   Parma facendo un anno nel settore giovanile, poi 2 anni con Turris (serie D), Savoia (serie D) e Nocerina (serie D). Successivamente ha militato nella Puteolana, serie D, Palmese, eccellenza e a Sarno in promozione come pure in promozione allo Sporting Pontecagnano. 


Adesso sta avendo molte richieste in eccellenza per motivi legati al lavoro dovrà scendere di categoria. Saranno fondamentali gli orari.


 



 





Pasquale questa è la seconda intervista che mi concede, la prima l’abbiamo fatta tre anni fa, periodo Covid, inizio agosto 2020. La prima domanda è questa: come ha vissuto quel periodo (Un periodo lungo, incerto, dove le notizie certe per voi giocatori erano poche)?

 

È stato un periodo difficile proprio perché non si sapeva quando saremmo potuti tornati a giocare, quindi ci si allenava in casa e si cercava di essere in forma poi per il ritorno. 

 

Lei è giovanissimo com’è stato per un giovane come lei rinunciare a molte cose, visto che le restrizioni erano tante?

 

Sicuramente difficile, come credo per il resto delle persone, abbiamo dovuto privarsi, tra virgolette, della nostra vita perché non si poteva fare veramente nulla, oltre che a restare a casa e cercare di fare qualcosa per far passare in fretta le giornate.




 





L’esperienza alla Puteolana com’è stata?

 

È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere molto perché non avendo una squadra che lottava per i primi posti della classifica ci si doveva sempre allenare al massimo e lottare la domenica per conquistare quanti più punti possibili per conquistare la salvezza. Quindi si aveva la possibilità di crescere molto soprattutto a livello caratteriale, visto che si avevano molte responsabilità. 


Quest’anno il campionato come si è chiuso? Soddisfatto, deluso?

 

Sono molto contento di come è terminato quest’anno perché non è iniziato alla grande, quando ero a Sarno militavo in  una squadra che lottava per i primi posti, invece non è andata come ci si aspettava, poi passando al Pontecagnano tutto è   andato per meglio, anche a livello personale, ho segnato  diversi  gol e ho raggiunto delle ottime prestazioni, in conclusionecon il resto dei compagni abbiamo raggiunto l’obbiettivo prefissato dalla società.

 

Lei è stato un anno al Parma, si era trovato bene, e cos’ha imparato da quell’esperienza?

 

Diciamo che è stata la mia prima esperienza fuori città e ovviamente dovevo abituarmi a stare fuori casa, all’inizio non è stata un’esperienza fantastica, poi man mano abituandomi e andata molto meglio. Anche qui a livello caratteriali sono cresciuto molto, essendo fuori casa.

 








Che consiglio darebbe a un ragazzino che volesse intraprendere la carriera da calciatore?

 

Di vivere solo e costantemente per il calcio, deve diventare una priorità assoluta ed essere disposto a tutto, facendo sacrifici, ma sempre accompagnato dalla “felicità”. Di non fermarsi ai primi ostacoli, che ci saranno, perché in questo percorso ce ne saranno tantissimi e solo con il lavoro e il sacrifico si possono superare.

 

All’interno dello spogliatoio lei accetta sempre i consigli dei suoi compagni, oppure quand’è il momento esprime quello che pensa?

 

Sì, sono una persona che accetta molti consigli, soprattutto quando è una persona più grande e che ha giocato a calcio più di me. Mi piace apprendere e sapere sempre di più. Ovviamente se non sono d’accordo esprimo la mia opinione, ma sempre per capire non per presunzione.

 

Il suo maggior pregio e difetto, dal punto di vista calcistico?

  

Il mio miglior pregio credo sia quello di cercare la superiorità numerica essendo non molto alto con un baricentro basso mi viene molto facile saltare l’uomo; mentre invece un mio difetto credo sia la fase difensiva, ovviamente è una cosa che va fatta, ma essendo un esterno che piace attaccare non mi riesce al 100%.

 

Si aspettava che il Napoli vincesse lo scudetto? 

 

No non me lo sarei mai aspettato che il Napoli vincesse lo scudetto soprattutto quando ci furono le partenze di Insigne, Mertens e Koulibaly, e stato un anno fantastico e ricco di emozioni.

 

 

 Grazie

 

 

13  08      2023  

 

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