SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
MARCO
IANNI
Marco Ianni è un giocatore di calcio, così ci si presenta:
“Marco Ianni Nato a Paola il 14/12/89.
Grazie alla passione sfrenata di mio padre, ho iniziato a dare i primi calci al pallone nelle giovanili della squadra del mio paese Campora San Giovanni in provincia di CS.
Arrivato alla categoria giovanissimi venni acquistato da dall'Inter boys del grande uomo e presidente Salvatore Arlia, persona che ringrazio pubblicamente, una società molto blasonata nella provincia si Cosenza.
Dopo un campionato di allievi venni acquistato dalla società Vigor Lamezia che militava nella vecchia serie C2, da lì iniziai il primo anno di allievi con il grande Mister Lorenzo Caputo.
Lavoro duro e dedizione erano i principi su cui basava i suoi allenamenti, fondamentale esperienza per la formazione di noi giovani. Dopo un 1 anno di allievi passai subito in berretti dove iniziai a tastare il vero calcio, era l'hanno calcistico 2007/2008 e grazie alla preparazione del mister Rosario Salerno e ad gruppo di giovani straordinari arrivammo a competere in una finale nazionale contro il Foggia.
Quell'anno andai in panchina con la prima squadra una decina di volte senza mai esordire.
Nell’anno calcistico 2008/2009 la società mi chiamò per firmare il pre -contratto ed iniziare il secondo ritiro con la prima squadra.
Qui iniziò qualcosa di veramente bello ma, prima di andare avanti vorrei raccontare un po' di quegli anni (non facili).
Gli anni che vanno dal 2005/2006/2007/ sino al 2008 devo dire che furono molto difficili a causa della separazione dei miei genitori, un vero e proprio trauma familiare che grazie allo sport sono riuscito a tamponare.
Uscire da casa la mattina alle 7:30 con il borsone e 2 panini, andare a scuola, uscire alle 14:00, prendere il treno e tornare dagli allenamenti alle 20:00 di sera, tutti i giorni per 5 anni di fila non è stata facile.
Non è stato facile però era quello che volevo fare, il mio sogno, quello per cui avrei dato la vita. Tutto questo mi ha dato la possibilità di distrarmi da quelli che erano i veri problemi di quel periodo.
Quello che cerco di trasmette di quel periodo oggi ai miei alunni è che quando credi in qualcosa devi lottare con tutte le forze fin quando non l’hai raggiunta, i problemi si superano e dunque non bisogna mai e proprio mai abbattersi.
Era il 17 luglio del 2008 e iniziai il ritiro con la squadra, al termine la mia strada era quasi decisa, in prestito in serie D, o al Castiglione di Sicilia o all’ Hinterreggio Calcio.
Tornammo dal ritiro e allo stadio Guido Dippolito stava per iniziare la prima di coppa Italia, Vigor Lamezia – Catanzaro: il derby. Sicuro di non giocare, non aspettavo altro che finisse la partita per accordarmi con una delle 2 società e invece il mister mi schiera titolare e fu la partita che segnò il mio futuro, non so se in bene o in male, ma fu così, assist del pareggio ed un goal da 35 metri per la vittoria.
Ricord che mi scortarono fino in macchina, non parlai con nessuno. Il giorno dopo sul giornale uscì un articolo che decretava la mia situazione: incedibile. Furono delle settimane incredibili, tutte le tv regionali per 2 settimane fecero vedere quel goal, mi sentivo vivo, qualcosa stava cambiando me lo sentivo.
La cosa più bella è stata il viso di mio padre, di mia madre e di tutti i miei amici quando sono tornato a casa, erano tutti in lacrime, forse un po' ci credevano anche loro. Tutto continuò al meglio altre 3 partite di coppa Italia giocate benissimo fino all'arrivo della prima di campionato.
I nuovi acquisti erano arrivati e in trasferta ad Isola Liri non sarei dovuto partire titolare, fin quando alla rifinitura del sabato mattina il trequartista si fece male, così mi chiamò il mister dicendomi che il giorno dopo avrei giocato. Non dimentico mai la chiamata a mio padre, scoppiammo in un mix di risate e pianto, eravamo contenti, troppo. La partita termino benissimo, assist dell '1-1 e prestazione all'altezza, insomma tutto stava andando come doveva.
A questo punto durante un allenamento della settimana successiva, una brutta entrata da parte di un compagno di squadra mi costringe al letto per 1 mese e mezzo, schiacciamento di una vertebra lombare con annessa lesione della vertebra. Recuperai e prima della fine del girone riuscii a fare 13 presenze.
Arrivò gennaio e, prima della fine del mercato invernale andai in prestito a Fasano, serie D pugliese. La voglia di giocare e dimostrare il mio valore era grande ma, anche questa volta dopo 3 partite di grande livello mi stirai e rimasi fermo per un mese. Recuperato dallo stiramento, dopo qualche partita presi una forte contusione alla caviglia. Il campionato terminò con una bella posizione in classifica, ottime prestazioni ma alla fine dei conti avevo dimostrato veramente poco.
Ho parlato di questo periodo perché erano 6 mesi che a causa di una forte acne giovanile, una dottoressa mi prescrisse una medicina per curarla, fidandomi di quello che mi era stato prescritto non pensai che quelle maledette pillole avrebbero condizionato le mie prestazioni e la fragilità del mio fisico (rischiai anche l'infertilità). Era tardi ormai, ogni contusione si trasformava in un grande ematoma, il volume polmonare si riduceva e i muscoli dimostravano di non essere più come prima.
Quando smisi di prenderle iniziai veramente a capire che avevo vissuto 1 anno di inferno. Da quel momento mi rimboccai le maniche e tra qualche eccellenza e serie D, nell'estate del 2012 andai in ritiro in Belgio, con il Tubize, una squadra di serie B, retrocessa l'anno prima dalla serie A. Tutto fantastico, i giornali belga parlavano di me, di una firma imminente ma, anche qui successe quello che non mi sarei aspettato.
Mi chiamarono dalla segreteria dicendomi che un procuratore era appena arrivato, stava firmando un attaccando Turco. Tutto vero, mi chiamarono a colloquio dopo 2 giorni dicendomi che l’avventura era finita, senza una spiegazione. Dopo qualche anno, venni a a sapere che quell'operazione di mercato che avevano fatto quel giorno, fatta solo ed esclusivamente per un giro di commissioni, costò l'arresto di 4 persone. Insomma mi trovai in mezzo a qualcosa che non potevo gestire, noi calciatori siamo dei numeri in mano a delle persone, non sempre il futuro è nelle nostre mani.
Tornato dal Belgio qualcosa dentro me era cambiata, ero stanco, avevo perso quel fuoco che mi bruciava dentro, arrivando ad una conclusione: (per un sognatore come me fu devastante, avevo capito che da grande non avrei mai potuto fare il calciatore come professione) non era la mia strada.
Così, grazie anche alla mia famiglia mi scrissi in università a Roma e, nello stesso, tempo firmai con la squadra del Villanova di Guidonia, eccellenza laziale, uno dei campionati più belli che abbia fatto.
L’anno dopo andai a Ladispoli, poi Monterotondo, Morena, Zagarolo, Valmontone e Lupa Frascati. Passarono 5 anni e dopo tanti sacrifici mi laureai in Scienze e Tecniche delle attività motorie preventive e adattate.
Come prima domanda le voglio fare questa: il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa? Come ha vissuto questo momento?
È stato un periodo che ha segnato notevolmente le nostre vite, dal punto di vista atletico é stato un duro colpo per tutti anche se io personalmente mi allenavo quando potevo, dal punto di vista sociale invece ha portato tanti problemi a innumerevoli famiglie, ma ha permesso anche il riavvicinamento di tante altre.
Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più legato?
Bella domanda! Non nascondo che, a distanza di 15 anni, i miei sogni sono ancora tormentati dalla mia esperienza nella Vigor Lamezia. Credo che lì ho realmente lasciato un pezzo di cuore e di anima, è dove tutto è iniziato.
Nel 2012 lei va in Belgio (per firmare per il Tubize) sembrava tutto pronto invece poi quell’occasione sfuma, poi venne a sapere che 4 persone erano state arrestate, ci potrebbe spiegare meglio la vicenda.
Preferisco non soffermarmi su questa vicenda, il mondo del calcio lo conoscono in tanti, dopo qualche anno ormai lontano dalla mia esperienza in C2 ti posso dire che anche in alcuni club ci furono indagati e processati. Questo è il calcio. Un giovane forte senza la fortuna di incontrare le persone giuste non raggiungerà mai grandissimi livelli. Di quella esperienza voglio ricordare e ringraziare di vero cuore i compaesani calabresi emigrati da giovani a Tubize per lavoro. Mi hanno ospitato e trattato come un figlio, una disponibilità e generosità unica. Grazie
Lei durante la sua carriera ha subito diversi infortuni, come ci si riprende dopo essere stati fermi per diversi mesi?
Ci si rimbocca le maniche, si lavora duro e si ritorna più forti di prima. Queste esperienze mi hanno insegnato tante cose che ho portato poi nella mia vita, e questo mi è servito molto. Cerco di trasmettere proprio questo ai giovani e spero di trasmetterlo a mio figlio.
Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?
Credo che sia un mix di entrambi. In Italia il calcio è lo sport più praticato e naturalmente la maggior parte dei giovani sognano di diventare calciatori.
Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?
Mi piacciono tanti sport, ma non ne seguo altri, oltre al calcio.
Lei gioca nel ruolo di?
Punta centrale
Si ricorda il suo goal più bello?
Diciamo che ogni anno ho sempre fatto qualche goal non banale come si suol dire, ma quello nel derby di coppa Italia di serie C2 tra Vigor Lamezia e Catanzaro è stato qualcosa di incredibile. Lo fecero vedere per una settimana intera nei telegiornali regionali calabresi. Emozione unica.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Un mio difetto forse è sempre stato la cattiveria e la grinta, un mio pregio credo che sia quello di non voler perdere mai, neanche nelle partite di allenamento, e forse tecnicamente me la cavavo molto bene.
Con la maglia del Vigor Lamezia
Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora?
Cambierei procuratore!
Lei è laureato in Scienze e Tecniche delle attività motorie e preventive adattate. Ci potrebbe spiegare meglio che competenze questa laurea le offre?
Il corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Attività Motorie Preventive ed Adattate, prepara professionisti in grado di coordinare tecnicamente programmi motori e sportivi di tipo educativo e ricreativo presso strutture pubbliche e private; strutture per anziani, disabili, strutture detentive ed ogni altro ente indirizzato a promuovere il benessere e la salute dell’uomo
Come mai decise di iscriversi all’Università e perché scelse Roma?
Diciamo che questa decisione fu presa quando raggiunsi la consapevolezza che nel calcio non avrei potuto più raggiungere determinati obbiettivi. Scelsi Roma perché ci viveva e lavorava mio fratello.
Soddisfatto del lavoro che fa con i ragazzi in questo momento?
Assolutamente si. Penso che il mio percorso di vita, fatto di soddisfazioni e delusioni sia un bagaglio di esperienza molto importante, che ora sto trasmettendo agli alunni ed ai giovani.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
La famiglia è tutto, penso che alla base di ogni grande uomo ci sia una grande famiglia. Nonostante la mia famiglia si sia divisa, i miei genitori sono stati sempre presenti. Penso a mio padre che non si è mai e dico mai perso una partita, anche quelle che giocavo con gli amici d'estate. Grande uomo, insegnante di vita e di valori, generoso e altruista con tutti. Mia madre, grande donna dedita alla famiglia e al lavoro ha sempre lottato per le cose giuste. Non è mai stata amante del calcio, è stata lei a convincermi a studiare. Ho anche due fratelli più grandi con i quali ho sempre avuto un bellissimo rapporto, ed ho condiviso tanto della mia vita, sono una vera e propria fortuna.
Con la maglia del Vigor Lamezia
Un sogno per il futuro?
Dal punto di vista familiare il mio sogno più grande è quello di celebrare le nozze con la mia compagna, visto che il covid ha fatto ritardare un po’ i preparativi. Dal punto di vista lavorativo è quello di continuare a lavorare con i bambini a scuola e, da qualche anno ho iniziato a studiando il mondo imprenditoriale, vediamo cosa mi riserva il futuro. C'è la metterò tutta come ho sempre fatto.
26 07 2022
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