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lunedì 23 ottobre 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

  

GIUSEPPE

PELUSO

 


 

     

Giuseppe Peluso di Napoli è un ex giocatore di calcio nato il 21 giugno del 1989. Ha giocato nel Footbal club di Secondigliano, poi ha proseguito in un altro club, Speranza lotto h. Poi per alcuni problemi di salute ha dovuto interrompere la sua carriera.

 

 

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Come prima domanda le voglio fare questa: lei ha iniziato giovanissimo a giocare a calcio, ma poi per diversi motivi ha dovuto rinunciare, immagino che non dev’essere stato facile, come ha vissuto quel periodo?

 

Non è stato facile rinunciare al calcio ma la voglia di vivere andava oltre ogni cosa.

 






Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Sin da piccolo il pallone è sempre stato il mio gioco preferito, da lì è iniziata la mia più grande passione.

 


I suoi genitori all’inizio hanno cercato di assecondare questa sua passione, oppure le hanno detto la classica frase che dicono sempre: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori sono sempre stati contro alla mia passione per problemi inerenti alla mia salute.



 




Nelle squadre in cui lei ha giocato aveva trovato un bell’ambiente?

 

Non sempre ho trovato uno spogliatoio compatto, familiare.

 


Grandi discussioni con i mister che lei ha conosciuto le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

In linea di massima grandi discussioni mai avute, nel mio cammino ho trovato sempre mister che credevano in me.

 


Generalmente che ruolo aveva all’interno del gruppo, mi spiego: ascoltava i consigli dei compagni, discuteva serenamente con loro, oppure tendeva  a imporre la sua volontà?

 

Ho sempre ascoltato un consiglio per il miglioramento in campo.



Napoli offre tante possibilità per fare ogni tipo di sport, mi domando: Perché tutti provano a diventare calciatori?  

 

Perché Napoli è la città del calcio.

 


Il fatto che tutti vogliono provare a diventare giocatori deriva dal fatto che vedono un futuro fatto di: feste, belle auto, case lussuose; oppure ci sono altri motivi?


Anni  fa avrei risposto per idoli e bandiere calcistiche, oggi ti dico si i ragazzi cercano di diventare calciatori per il troppo lusso . 








Ho intervistato tempo fa suo fratello Mario, in che cosa siete diversi a livello calcistico, che qualità lui ha che lei non ha e ovviamente cosa lei ha in più di suo fratello? 

 

Siamo entrambi centrocampisti ma con caratteristiche diverse, lui è più di inserimento tende a giocare sempre verso la porta avversaria è veramente tanta roba, mentre io gioco davanti alla difesa cerco di impostare il gioco e nello stesso tempo sono un ‘incontrista cerco di recuperare più palloni dagli avversari.

 


Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

cerco di essere sempre altruista dentro e fuori dal campo.

Il mio difetto è che non accetto la sconfitta.

 


Lei è vive a Scampia, che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Scampia per me è casa.

 






Il quartiere dove lei abita è molto cambiato in questi ultimi tempi, eppure le televisioni e certi giornalisti sembrano non accorgersi. Per quale motivo non c’è questa volontà da parte di scrittori e giornalisti di scrivere che molte situazioni sono cambiate?


Scampia per alcuni giornalisti è solo cronaca nera, a loro non interessa che Scampia è un quartiere che sta riemergendo a livello sociale, non c’è più sangue quindi non fa notizia per loro.

 








Quando ci siamo sentiti al telefono lei mi ha detto che la cultura è importante, ma c’è un’altra cultura, e qui io sono d’accordo con lei, la cultura della strada. A noi lettori potrebbe spiegare perché la cultura di strada è molto importante?

 

Durante la mia adolescenza i miei occhi hanno visto di tutto e di più, la scuola di strada mi ha aiutato a stare lontano da certe situazioni e ha formato l’uomo che sono oggi.

 






Da una settimana non si fa che parlare di alcuni giocatori e del loro vizio di giocare al calcio scommesse. Cosa ne pensa lei? 

 

Mi riallaccio alla risposta numero 8, ecco questa è la dimostrazione che a loro interessa poco il calcio ma solo il beneficio economico che porta, dovrebbero patire un po’ la fame per capire e apprezzare realmente tutto.

 

 

 

 

Grazie

 

 

23 10    2023  

 

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