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mercoledì 14 dicembre 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

ANDREA

SANTANGELO

 



 

     

 

Andrea Santangelo è un giovane giocatore di calcio di Cosenza, e queste sono le squadre dove ha militato: dal 2013 fino al 2016 a dicembre Catanzaro giovanili, dal 2016 fino al 2019 Cosenza calcio, ho fatto anche il ritiro in prima squadra e ho giocato in primavera. 2019/2020 con l’Altamura (serie D).  2020/2021 Castelfidardo (serie D) 2021/2022 Nereto (serie D). Da agosto sino ai primi di dicembre ha militato nel Castelnuovo Vomano, ora è al Castrovillari.

 

 

 


 

 

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Diciamo che sono cresciuto con questa passione grazie a mio padre, non dimenticherò mai quando mi portò per la prima volta allo stadio, è stato una sensazione unica, è grazie anche lui se tutt’ora continuo a giocare.

 

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

La mia famiglia ha sempre creduto in me anche nei momenti più bui, questo mi ha aiutato molto perché ho avuto un periodo dove pensavo di smettere.

 







Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Altamura, senza dubbio, mi sono trovato benissimo sia dentro che fuori dal campo. Lì sono cresciuto molto grazie al mister Alessandro Monticciolo, lui mi ha dato tanto, ancora oggi ci sentiamo ed è rimasto un bellissimo rapporto.

 

 

Come si è trovato nel Castelfidardo?

 

Benissimo, è stata una stagione piena di sorprese. Eravamo una squadra molto giovane, con poca esperienza ma ci siamo tolti grandi soddisfazioni con le ‘big’ del campionato, così facendo abbiamo fatto parlare di noi.

 

 

Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?

 

A mio parere, una cosa non esclude l’altra. poiché vivere facendo ciò che si ama di più è impagabile. Al giorno d’oggi sono più i genitori che influenzano con potere decisionale i propri figli, anziché affiancarli in ciò che credono.

 





 


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Ho fatto molti ruoli: ‘Esterno’, ‘Mezz’ala’ - ‘Quinto di centrocampo’ - ‘Quarto di centrocampo’ - ‘Terzino ’.

Tanti ruoli poiché ilmister al giorno d’oggi, hanno più prospettive sui ragazzi che riescono a coprire diversi ruoli.

 

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il mio goal più bello lo ricordo ancora come se fosse ieri, avevo 17 anni, nel derby Catanzaro-Cosenza (Beretti under 18) avevo fame di fare bene, poiché da poco ero stato trasferito dal Catanzaro al Cosenza.

 

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo?

 

Theo Hernàndez, è arrivato al suo obiettivo grazie al sacrificio, dedizione e umiltà, visto  che il calcio non è un semplice sport.

 

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Come ho accennato precedentemente, la mia famiglia rappresenta per me una colonna portante, per quanto riguarda l’amicizia, ho imparato nel tempo a selezionare in modo qualitativo e non quantitativo.

 

Grazie 

 

15 dicembre    2022

 

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