A CURA DI PAOLO RADI
UNA CONVERSAZIONE
CON
ALESSIO
SIRENO
Alessio Sireno 01/02/1987è nato a Foggia il primo febbraio del 1987.È andato via da casa a 17 anni per seguire i sogni del mondo calcistico. Inizialmente ha iniziato la carriera nelle giovanili del Foggia, poi è stato acquistato dal Bari che era in serie B per poi essere mandato in prestito al Castelnuovo di Garfagnana (serie C) dove vi è rimasto per 3 anni e mezzo (gennaio2006 gennaio - giugno 2009).
Successivamente è passato all’Arezzo in C1, Val di Sangro C2, Colligiana C2, ho fatto tutte le nazionali di Lega Pro, poi è sceso in eccellenza con l’Isernia calcio vincendo il campionato di eccellenza approdando in serie D con la vittoria della coppa regionale.
In serie D ha militato con la città di: Marino (Roma), Brindisi- Santhià, Sestri Levante, in eccellenza con Ghiviborgo con la promozione in serie D attraverso i play off: Camaiore, Sansovino Calcio, Pontebuggianese, Cenaia, Peccioli, (Forcoli, Peccioli).
Quest’anno gioca con il Colligiana in Eccellenza
La prima domanda è un classico: quando ha scoperto che il gioco del calcio sarebbe stata la sua più grande passione?
L’ ho scoperto fin da subito perché ho cominciato a giocare a 6 anni e da lì non ho mai smesso di giocare.
Da come abbiamo saputo sei andato via presto da casa, a 17 anni, come hanno reagito i tuoi genitori, hanno cercato di ostacolarti, oppure hanno assecondato il tuo desiderio di diventare un bravo giocatore?
I miei genitori non mi hanno mai ostacolato perché erano contenti della mia scelta, sapevano già che sarebbe stata la mia passione per il mio futuro
Se non avesse scelto il calcio, quale altro sport le sarebbe piaciuto praticare?
Se non avessi scelto il calcio... non saprei perché non ci ho mai pensato a ciò che sarebbe stata la mia vita senza il calcio.
Viene acquistato dal Bari che era in serie B, un bel traguardo, pensava di rimanere al Bari, oppure era consapevole che sarebbe andato in prestito al Castelnuovo di Garfagnana?
Mi sarebbe piaciuto restarci e per sei mesi ci sono rimasto, poi sono andato in prestito al Castelnuovo di Garfagnana; ero giovane e prima era diverso: soprattutto con i giovani, ora questi sono più tutelati.
Come si è trovato inizialmente in questa squadra?
Mi sono trovato da subito a mio agio mi hanno fatto sentire come a casa mia, per me è stato facile ambientarmi.
Lei ha vinto tanto, tante sono state le soddisfazioni, qualche rimpianto per quello che poteva essere e non è stato?
Rimpianti no, perché sono soddisfatto della mia carriera, sicuramente potevo giocare qualche anno in più in categorie più consone prima di dover scendere nei dilettanti.
Il suo goal più bello?
Il gol più bello la vittoria del campionato all’ultima giornata con l’Isernia il gol dell’1-0 che ha dato il via alla vittoria.
La partita che non vorrebbe più ricordare?
Non ne hai una in particolare sinceramente, ma alcune delle semifinali perse che ho disputato sia con il Camaiore che con la Pecciolese per il passaggio di categoria mi hanno un po’ turbato.
Qual è la principale qualità che deve avere un calciatore?
L’umiltà la consapevolezza, sono la forza che fanno la differenza, poi più qualità hai e meglio è; chiaramente essere in forma a livello psicologico è fondamentale.
Qual è il suo stato d’animo prima di una partita?
Beh essere in ansia prima di una partita e normale, finché lo avrò e il motivo per cui giocherò ancora qualche anno.
E alla fine di una partita, invece? Ripensa a quello che ha sbagliato, oppure volta pagina?
Si ripenso molto, soprattutto dopo, e il giorno dopo ancora, poi dal martedì si volta pagine e si comincia a pensare alla prossima partita
Che cosa le ha dato il calcio e che cosa le ha tolto?
Il calcio mi ha dato tanto, mi ha fatto conoscere: mia moglie tante persone e questa conoscenza si è trasformata in amicizia: però il pallone mi ha tolto la vicinanza della mia famiglia, questo sicuramente.
Lei abita a Firenze e sua moglie, così mi pare di aver capito è toscana, come si è trovato a vivere in una realtà diversa dalla sua città d’origine?
Mi sono trovato bene anche se non è stato facile, però avendo girato tanto mi sono abituato a convivere sempre con gente nuova.
Un suo pregio?
Posso dire che sono troppo buono e di cuore, darei tutto per chi veramente merita.
Un suo difetto?
Un difetto è che sono schietto e sincero, inoltre sono molto impulsivo.
Per chi non la conosce come descriverebbe se stesso?
Sinceramente faccio fatica a descrivermi però sono una persona vera, di cuore che di tutto per chi merita, ma ho anche tanti difetti, come dicevo sopra sono molto impulsivo e questo alle volte penalizza soprattutto nel mio lavoro, questo perché dove c’è gente falsa che non accetta la realtà è la verità.
Qual è il sogno nel cassetto?
Il mio sogno è avere una famiglia con dei figli e un futuro migliore per tutte le persone che mi vogliono bene veramente. E chissà un giorno fare l’allenatore.
Grazie
a cura di Paolo Radi
11 10 2019
(Tutti i diritti riservati)
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