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martedì 13 giugno 2017

I   N   T   E   R   V   I  S   T   A  





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CONVERSAZIONE

CON
FABIO CONCA


a cura di Paolo  Radi









Fabio Conca è di San Severo, ed è un fonico che ha preso parte sia  a molti film importanti che fiction di successo, qualche titolo: Magnifica Presenza, l’Ultima ruota del carro, Benvenuto Presidente, Rocco Schiavone, Non c’è Kampo, è stato candidato al Ciak d’Oro mentre   Allacciate le cinture  e Indivisibili  hanno ricevuto una candidatura  al David Di Donatello; sempre per Indivisibili ha ricevuto il Ciak d’Oro per il Miglior Sonoro in Presa Diretta.  Noi gli abbiamo rivolto qualche domanda.








Fabio che scuola hai frequentato e quando ti è venuta la passione per fare l’editing del suono?

Ho frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma.



La passione per il cinema l’avevi sin da bambino oppure c’è stato un film particolare che ti ha fatto avvicinare alla settima arte?

È un lavoro che ho scoperto quasi per caso, mi piaceva la musica ed avevo fatto il fonico per qualche piccolo concertino, ma è un lavoro totalmente diverso. 



Come si diventa fonici, mi spiego meglio: le scuole per diventare fonici sono solo a Roma o Milano, oppure  ci sono altre sedi?

Molti fonici fanno questo lavoro senza aver frequentato nessuna scuola, ma solo  avendo fatto una lunga gavetta. Secondo me la scuola però è comunque un tassello fondamentale. Le scuole principali per il cinema sono a Roma.







Quando ti propongono un lavoro ti attira il copione,   il cast con cui dovrai lavorare oppure la tua scelta riguarda solamente la collaborazione con il regista?

Di solito quando sono libero è difficile che rifiuto un lavoro. Quando ho alternative scelgo in base al regista o alla sceneggiatura o semplicemente in base a chi ho dato la disponibilità prima.




La tua famiglia, avrebbe voluto che diventassi avvocato o medico, come sognano tutti i genitori oppure ti hanno appoggiato sin dall’inizio? 

La mia famiglia mi ha sempre appoggiato nelle mie scelte.








A tuo avviso che cosa manca al cinema italiano per ritrovare quella vena creativa che lo aveva reso famoso nel mondo negli anni cinquanta e sessanta?

Non entro in merito nel confronto tra il cinema italiano moderno e quello del neorealismo, ma secondo me ci sono tanti bei film anche oggi.








Hai lavorato con tanti registi e in produzioni importanti, a quale film o sceneggiato televisivo sei più legato?

Sono molto legato a tutti i film che ho fatto. Ognuno di essi è stato fondamentale per me e ho avuto sempre qualcosa da imparare.



Hai mai pensato di diventare regista? E se ci hai pensato che tipo di film vorresti girare?

Non ho mai pensato di fare il regista.






13    giugno     2017

Grazie

























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