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domenica 16 febbraio 2014

RIFLESSIONE DI DOMENICA 16  FEBBRAIO 2014

LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI. CI MANCHEREBBE !!!


Come riflessione di questa settimana ho scelto il Cap III de I Promessi Sposi. Renzo su consiglio dell’esperta Agnese si reca dall’avvocato Azzegarbugli per chiedere aiuto, l’avvocato non capisce all’inizio la vicenda e scambia Renzo per un bravo che ha minacciato una persona, leggete con attenzione. L’avvocato risponde alla quesito di Renzo:

“Se non avete fede in me, non facciam niente. Chi dice le bugie al dottore, vedete figliuolo, è uno sciocco che dirà la verità al giudice. All'avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle. Se volete ch'io v'aiuti, bisogna dirmi tutto, dall'a fino alla zeta, col cuore in mano, come al confessore. Dovete nominarmi la persona da cui avete avuto il mandato: sarà naturalmente persona di riguardo; e, in questo caso, io anderò da lui, a fare un atto di dovere. Non gli dirò, vedete, ch'io sappia da voi, che v'ha mandato lui: fidatevi. Gli dirò che vengo ad implorar la sua protezione, per un povero giovine calunniato. E con lui prenderò i concerti opportuni, per finir l'affare lodevolmente. Capite bene che, salvando sé, salverà anche voi. Se poi la scappata fosse tutta vostra, via, non mi ritiro: ho cavato altri da peggio imbrogli... Purché non abbiate offeso persona di riguardo, intendiamoci, m'impegno a togliervi d'impiccio: con un po' di spesa, intendiamoci. Dovete dirmi chi sia l'offeso, come si dice: e, secondo la condizione, la qualità e l'umore dell'amico, si vedrà se convenga più di tenerlo a segno con le protezioni, o trovar qualche modo d'attaccarlo noi in criminale, e mettergli una pulce nell'orecchio; perché, vedete, a saper ben maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è innocente. In quanto al curato, se è persona di giudizio, se ne starà zitto; se fosse una testolina, c'è rimedio anche per quelle. D'ogni intrigo si può uscire; ma ci vuole un uomo: e il vostro caso è serio, vi dico, serio: la grida canta chiaro; e se la cosa si deve decider tra la giustizia e voi, così a quattr'occhi, state fresco. Io vi parlo da amico: le scappate bisogna pagarle: se volete passarvela liscia, danari e sincerità, fidarvi di chi vi vuol bene, ubbidire, far tutto quello che vi sarà suggerito.”

Da questo dialogo emerge il Manzoni illuminista, l’autore attraverso queste parole ci illustra la figura del corrotto avvocato. Questi  usa un linguaggio allusivo, generico, la cosa grave è che l’avvocato dice che se uno sa “maneggiare le grida” nessuno è colpevole e nessuno è innocente. Ecco il pessimismo manzoniano sulla giustizia, di qui la speranza sull’importanza della legge, la quale deve essere giusta e compresa da tutti, ma soprattutto deve essere accettata dalla totalità dei cittadini. Solo in questo modo un società puo’ dirsi civile. E oggi? Oggi siamo di nuovo nella società del 1600, piena di leggi e di leggine, dove spesso il più debole non sa cavarsi d’impaccio e solo il più forte, e con gli avvocati più furbi, puo’ cavarsela.






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